" E quindi uscimmo a riveder le stelle."
Canto XXXIV, Inferno
Di che materia è fatta una pratica di Yoga?
Respiro, corpo, pensiero, emozione, impegno. Fatica, comodità, calore, freschezza.
Disciplina e gioco.
Da quando includo, gli elementi si sposano: stanno proprio bene insieme, in un modo che esiste da sempre, ma che ho escluso dal modo di "intendere" della mente.
Parte del processo di esclusione era dentro di me alla nascita, e parte si è costruita vivendo l'ambiente.
Lo sento limpido, questo essere, e qualche volta sento limpidamente l'infinita inclusione oltre i piccoli limiti della vita quotidiana.
Provo ad esercitare la compresenza: di fronte al limite, l'illimitato. In un momento di rabbia, l'amore e la quiete del cuore. In un momento di paura, frustrazione, la certezza della fiducia.
Ci provo ed è proprio lì che pratico le posture, i respiri, le meditazioni, e vado sul tappetino pensando di "cominciare" lo Yoga, quando in Coscienza sorrido, perché lo Yoga mi pratica da sempre.
Di che materia è fatta, la pratica? Mi sono scoperta in un punto di ricerca: unione, inclusione. Vicino e lontano sono lo stesso punto, cambia lo SGUARDO, cambia l'ampiezza... cambia il Respiro.
Buona pratica a noi🙏
Namaste
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